A seguire riportiamo il comunicato che M.I.V.A. (Moltiplicatori Italiani Viticoli Associati) ha inviato agli organi di stampa per informare tutti gli attori della filiera sulle difficoltà di questa campagna 2022/23.
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L’associazione M.I.V.A. rappresenta oltre 130 aziende nel panorama del vivaismo viticolo nazionale.
L’attività vivaistica si pone in una fase cruciale del processo produttivo di uno dei settori più importanti ed in attiva crescita del panorama italiano, il settore Vitivinicolo.
Gli obiettivi del settore vivaistico viticolo convergono sulla necessità di fornire piante di una qualità sempre più elevata, in risposta ad un contesto climatico in cambiamento, e a tutelare un patrimonio genetico unico al mondo che l’Italia può vantare all’interno delle oltre 600 varietà di uva da vino registrate a livello nazionale.
Una continua ricerca scientifica, mirata a migliorare la risposta della pianta a stress biotici ed ambientali, oltre che il mantenimento e la valorizzazione della grande biodiversità viticola che ci caratterizza sono tutti aspetti che concorrono al “valore” di ciascuna barbatella di vite prodotta.
Oggi M.I.V.A. raccoglie la preoccupazione dei suoi associati rispetto ad uno scenario socio-politico, sanitario e climatico che non offre condizioni di stabilità tali da consentire un’adeguata programmazione.
L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia si sta facendo sentire pesantemente anche sulle dinamiche di produzione delle Barbatelle mentre l’andamento climatico molto caldo e asciutto rischia concretamente di pregiudicare le rese di questa annata diminuendo la consistenza dell’offerta di prodotto.
Come riportato già nel mese di Marzo dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) all’interno del report intitolato “Guerra in Ucraina: gli effetti sui costi e sui risultati economici delle aziende agricole italiane”, elaborato dai ricercatori del Centro, si stima che a livello medio nazionale l’aumento dei costi si attesterebbe al +54% con effetti molto rilevanti sulla sostenibilità economica delle aziende agricole.
Da un’analisi condotta da ISMEA si evidenzia l'impatto della crisi internazionale dei prezzi sulle singole voci di spesa nel settore primario nazionale.
I rincari, guidati dagli incrementi record dell'energia (+50,6%) e dei fertilizzanti (+36,2%), hanno investito tutti i settori che necessitano di iniziative di intervento sui prezzi di vendita a protezione delle marginalità.
Altri dati diffusi dal CREA - Politiche e Bioeconomia e analisi statistiche di diversi istituti evidenziano aumenti impressionanti:
gasolio +130%,
cartone +45%,
plastica +70%,
paraffine +40%
L’associazione M.I.V.A. attraverso un punto di vista privilegiato sulle dinamiche produttive del settore ritiene di sottolineare la gravità della situazione attuale ed il potenziale pericolo per l’intera filiera vivaistica che basa le proprie programmazioni produttive su una visione di medio lungo periodo.
La situazione attuale incide sulla tenuta economica delle aziende del settore che senza un intervento di aiuti mirati rischia di mettere in crisi il sistema.
M.I.V.A. stima che i listini delle barbatelle relativi alla campagna 2022-23 dovranno essere rivisti al rialzo con un aumento minino del 30% rispetto alla precedente stagione, se si vorranno coprire i costi di produzione e non avere effetti disastrosi sulla sostenibilità economica delle aziende vivaistiche.
Il rischio è anche di bloccare e vanificare gli sforzi finora fatti, per la mancanza di risorse economiche, che il settore in questi anni ha avviato in termini di Ricerca e Innovazione per offrire piante sempre più adeguate alle esigenze dei viticoltori con un danno quindi, per l’intera filiera vitivinicola.
II Presidente
Mario Maiorana
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