2018: Sud Africa

: 04 Gennaio 2018

Il viaggio di studio ha portato i vivaisti italiano a conoscere una realtà vitivinicola recente ed in grande evoluzione: la storia del vino sudafricano ha neppure 400 anni, infatti risale al 1659 la prima bottiglia prodotta a Cape Town.

Anche tutt'ora la produzione vitivinicola sudafricana è concentrata attorno Cape Town, con i principali vigneti e centri di produzione a Constantia, Paarl, Stellenbosch e Worcester.

STORIA DELLA VITICOLTURA SUDAFRICANA

Le radici dell'industria vinicola sudafricana possono essere ricondotte alle esplorazioni della Compagnia olandese delle Indie orientali, che fondò una stazione di rifornimento in quella che oggi è Cape Town. Un chirurgo olandese, Jan van Riebeeck, fu incaricato di gestire la stazione e piantare vigneti per produrre vini e uva allo scopo di scongiurare lo scorbuto tra i marinai durante i viaggi lungo la rotta delle spezie verso l'Oriente. La prima vendemmia in Sud Africa risale al 2 febbraio 1659. Nel 1685 Simon van der Stel, governatore del Capo di Buona Speranza, acquistò una grande tenuta di 750 ettari appena fuori Cape Town, facendo nascere la viticoltura nella Valle di Constantia. Agli inizi del 1900 il governo sudafricano finanziò la formazione dei Koöperatieve Wijnbouwers Vereniging van Zuid-Afrika Bpkt (KWV) che, rapidamente, riuscirono a crescere tanto da stabilire politiche e prezzi per l'intera industria vinicola sudafricana. Per gran parte del 20° secolo, l'industria vinicola sudafricana non riceveva grandi attenzioni ed i suoi vini erano boicottati per protesta contro l’apartheid ma, finalmente, negli anni ’90 il mercato mondiale dell'esportazione si è aperto ed i vini sudafricani hanno iniziato a rinascere.